Marta si è presentata alla nostra osservazione nel marzo del 2015, all’età di 12 anni e 8 mesi, per risolvere la presenza di uno “spazio fra gli incisivi”. Alla prima visita Marta presentava piacevole estetica di viso e profilo ed una occlusione in tarda dentizione mista di Classe 1 con valori moderatamente aumentati di overjet e overbite e moderato disallineamento. Il suo caso caso poteva sembrare, a prima vista, trattabile al termine completo del ricambio della dentatura.
Nonostante le fasi oramai finali della permuta, 53 e 53 non presentavano mobilità e questo dato insospettiva verso un possibile ritardo eruttivo (oppure tendenza all’inclusione) di 13 e 23.
L’esecuzione di una OPT di controllo permetteva di constatare la franca inclusione sia di 13 che di 23, entrambi in posizione palatale. Si procedeva pertanto celermente a studio del caso completo con fotografie, modelli studio, analisi cefalometriche e si stabiliva di trattare Marta in due fasi successive:
- Trazionamento preliminare di 13 e 23 con un ancoraggio palatale saldato su sesti e quarti e cantilever e, una volta recuperati in arcata 13 e 23 di
- Rifinire estetica ed occlusione con apparecchiatura fissa multibrackets posizionata in entrambe le arcate
L’ancoraggio palatale saldato è una struttura realizzata in laboratorio utilizzabile in casi di trazionamento di canini in inclusione palatale che presentino adeguato spazio in arcata. Consente di recuperare preliminarmente in arcata il canino o i canini inclusi per poi passare, in un secondo momento, alla rifinitura del caso con apparecchiatura fissa o di altra natura. L’ancoraggio viene costruito con bande per i primi premolari e molari superiori interconnesse da bracci saldati in filo pesante. Sulla barra transpalatale vengono saldate cannule 18×25 nei quali inserire cantilever per il trazionamento dei canini. Cantilever possono anche essere inseriti negli attacchi vestibolari per le bande di 16 e 26. La potenzialità di questo tipo di ancoraggio è dato dal fatto che è possibile procedere al trazionamento di fatto immediatamente dopo la cementazione del dispositivo, già in fase molto precoce di trattamento. Questo consente di eseguire il trazionamento in via preliminare, senza dover attendere il tempo necessario per la preparazione di un ancoraggio convenzionale con apparecchiatura fissa, di poter eseguire un eventuale tentativo di trazionamento senza avere ancora modificato l’occlusione del paziente e di ridurre il tempo di trattamento con attacchi ortodontici montati anche in zona estetica. Il recupero preliminare del canino trasforma inoltre il caso in un più semplice allineamento.
Il giorno della cementazione dell’apparecchiatura, avvenuta nell’ottobre del 2015, si procedeva con l’intervento chirurgico di disinclusione (Chirurgia Dottor Gianfranco Macrì, Torino) nel corso del quale si applicava il dispositivo di trazione, un occhiello piatto bondato su 13 e su 23, e si estraevano 53 e 63 al fine di poter far uscire i cavi di trazione in cresta, nella posizione fisiologica di eruzione. I canini venivano trazionati con cantilever in TMA 0.017 x 0.025, lega scelta per le sue caratteristiche di modellabilità e rapporto carico/deflessione basso, caratteristica che assicura forze di trazione leggere e costanti. Il cantilever inoltre assicura grande modulabilità delle direzioni di trazione che possono essere modificate all’occorrenza. Inoltre il notevole “raggio di azione” del TMA fa sì che molto raramente siano necessarie riattivazioni per esaurimento della forza. A gennaio 2016 13 e 23 erompevano in arcata, in cresta. Nel marzo 2016 si procedeva alla rimozione dei cantilever di trazionamento e si iniziava ad attendere la completa eruzione spontanea di 13 e 23, la maturazione dei tessuti parodontali, il completamento della permuta.
Nel settembre del 2016, quando era oramai presente sufficiente smalto vestibolare per posizionare correttamente gli attacchi di 13 e 23, si procedeva a bandaggio parziale della sola arcata superiore per iniziare l’allineamento del settore anteriore superiore utilizzando attacchi con slot verticale, prescrizione di Roth, approccio bidimensionale (slot 0.018 x 0.025 sugli incisivi e 0.022 x 0.028 nei settori posteriori). Inizialmente la struttura di ancoraggio veniva lasciata in sede, al fine di ridurre gli effetti collaterali dell’apparecchiatura Straight Wire (in questo caso, la tendenza alla vestibolarizzazione di 14 e 24 per effetto del filo in uscita sul versante distale degli attacchi di 23 e 23). Nel dicembre del 2016 si procedeva alla rimozione della struttura di ancoraggio della quale venivano solo conservate le bande per 16 e 26. Venivano contestualmente aggiunti attacchi per 14, 24, 15 e 25 e veniva bandata l’arcata inferiore utilizzando attacchi con slot verticale, prescrizione di Roth, approccio bidimensionale (slot 0.018 x 0.025 sugli incisivi e 0.022 x 0.028 nei settori posteriori). Si procedeva pertanto con la fase di finitura finale con piegature di intercuspidazione sugli archi. A marzo del 2018 l’apparecchiatura veniva rimossa e si applicava contenzione termostampata in entrambe le arcate.